Decido di partire due sere prima. L'illuminazione mi viene al pub davanti alla n-esima birra della serata. Gli amici non mi credono; che io sia esaurito di brutto si vede, che sia pronto al sacrificio ed alla mortificazione del fisico già meno. Il giorno dopo compro cartine stradali, stivali e copri-guanti impermeabili. Carico la moto attento alla ripartizioni dei pesi. Sull'anteriore borsa da serbatoio a due scomparti, uno occupato da una tanica di benzina da 5 litri mezza piena, l'altro da roba per la pioggia, poi bauletto posteriore, zaino, tenda e treppiede x macchina fotografica.
La mattina alle 7 entro nell'autostrada, prima per Bologna ed oltre. Molto oltre. Supero gli appennini e le alpi al Brennero. Pranzo in Austria. Dormo a Norimberga in un bel campeggio su un fiume con molte zanzare.
La tenda ed il sacco a pelo sono leggerissimi, durante la notte la temperatura scende e l'umidità aumenta. Devo stare col passamontagna e la giacca di pelle addosso, dormo poco e male per l'umidità, non per il freddo. La mattina dopo tutto quello che sta dentro la tenda è completamente inzuppato d'acqua, me compreso. Pensare che qualche tedesco venga qui a passare le vacanze mi sconvolge.
Attraverso veloce la Germania, media 150 km/h e solo perchè sul bauletto GiVi sta scritto max 90 km/h, per pararsi il culo credo. L'Hornet ha una posizione di guida più comoda di quanto si possa credere perchè lo stare leggermente piegato in avanti diminuisce la pressione del vento sul busto e non affatica la schiena, punti deboli sono però le gambe ed il sedere, perchè le pedane sono altine e il sedile è duro come quello di una bicicletta.
Ogni 150 km rifornimento con smontaggio e rimontaggio della borsa da serbatoio, l'autonomia con riserva infatti può variare da 170 a 220 km a seconda della gestione del motore.
Dopo aver attraversato tutta la Germania entro in Danimarca, faccio i ponti, i costosi ponti, costosi quanto poi non saprei perchè qua funziona tutto a corone e quanto valga 'sta corona non è dato sapere e poi comunque sia me ne fotte molto relativamente.
Arrivo in nottata a Copenaghen, sono distrutto e quindi dormo in un albergo di una catena per uomini d'affari in periferia. Il pensiero di non essere nemmeno a metà della strada per Nordkapp un po' mi sconforta.
La mattina attraverso l'incredibile ponte che collega la Danimarca alla Svezia e dopo taglio velocemente tutta la Svezia, passando tra l'altro per Huskvarna. Dormo un centinaio di km a nord di Stoccolma in un ostello della gioventù. Le strade svedesi assomigliano a quelle sovietiche, avendo tre corsie con quella centrale concepita come promiscua per i due sensi di marcia e dedicata ai sorpassi. Ora, siccome nel 2006 una follia tale non è generalmente apprezzata, si son decisi a concedere 2 corsie in maniera esclusiva ad un senso di marcia per circa 3 km dopo i quali la situazione si inverte ed il privilegio viene concesso all'altro senso. Una cosa molto stancante sulle lunghe distanze. La Svezia si aggiudica anche il premio per il guard-rail più demenziale mai incontrato: una serie di paletti di ferro posti a distanza un paio di metri l'uno dall'altro collegati da tre cavetti d'acciaio, in caso di caduta praticamente dei trinciamotociclisti, osservo con preoccupazione. Il limite è 110km/h.
Gli svedesi mangiano in posti chiamati Grill-Pizza-Kebab, ce n'è uno (e solo quello) in ogni paesino, per quanto sperduto sia, alla faccia delle tradizioni gastronomiche locali aggiungo. Per adesso tempo stupendo e nemmeno un goccio di pioggia, la tipa dell'ostello mi dice che sono un bastardo fortunato. Il giorno dopo arrivo a Rovaniemi in Finlandia, città capitale della lapponia posta lungo il Napapiiri comunemente noto come Circolo Polare Artico. La città è in realtà un paese e pure abbastanza anonimo, però possiede indubbiamente il fascino della frontiera ed io ho un debole per queste cose. Bersi una birra stanco morto all'una di notte con il sole che entra dalle vetrate del pub è un'esperienza curiosa. Ancora più curioso è girare per la città alle due di notte di un giorno feriale, con piena luce e nessuno in giro, perfetta location per film apocalittici sulla fine del genere umano. Rovaniemi vanta anche il prestigioso primato del MacDonald alla latitudine maggiore ma è noto il mio odio per MCD e la cucina chimica quindi passo la mano.
Dormo in una Guesthouse un po' bohemienne gestita da studenti. Il giorno dopo evito il parco giochi di Santa Klaus e diverse renne sulla strada. Molti lapponi scorrazzano per la campagna con macchine americane datate dagli anni '50 agli anni '80, roba da non crederci.
Continuo ad andare verso Nord, supero la frontiera tra Finlandia e Norvegia. La vegetazione inizia a rarefarsi dando spazio a paesaggi lunari con vegetazione bassa e rocce. Mi sento visibilmente esaltato, VIVO. Si sto vivendo e vorrei correre a Mach2, mi sento un re. Tutto il territorio è occupato da una gigantesca base militare norvegese, d'altra parte la posizione è strategica. Cartelli in Norvegese, Suomi e cirillico intimano di non allontanarsi dalla strada. Gli ultimi 100km per arrivare a Capo Nord vanno percorsi su una stradina stretta e piena di curve a picco sul mare, senza ombra di guard rail e quindi possono essere alternativamente una delizia, se non si è stanchi, se non piove, se non c'è la nebbia od un vero inferno come per esempio nel mio caso, la pioggia iniziata timidamente a Rovaniemi è nel frattempo diventata una vera tempesta. Peraltro fino a che non valicherò di nuovo le alpi non ci sarà più un giorno senza pioggia.
Arrivo a NordKapp poco prima di mezzanotte, per la nebbia e la pioggia alcune macchine decidono, per la strada, di tornare indietro, e non che me ne freghi molto, l'importante è vederle in tempo per schivarle. La strada è minuscola e si inerpica su questo imponente promontorio a picco sul mare, le condizioni atmosferiche sono veramente estreme.
Il costo per entrare all'osservatorio è irragionevolmente alto, però non ha nemmeno senso tornare indietro arrivati a questo punto.
Nel parcheggio non c'è neanche una moto, solo qualche enorme pullman granturismo. L'osservatorio è accogliente, bevo qualcosa di caldo anche se normalmente non lo apprezzo molto, ricevo molte pacche sulle spalle e molti sguardi increduli per essere riuscito ad arrivare fin quassù in moto in una notte come questa. Mentre infuria la tempesta nessuno si azzarda a uscire fuori, io però a mezzanotte un giro intorno al simbolico mappamondo me lo voglio fare. Piove, il vento tira fortissimo e non si vede niente, ma non è questo il punto: Capo Nord è raggiunto. Sento qualcosa che ribolle dentro di me con un moto orgoglioso e non è la mia solita scorreggia.
Nel viaggio di ritorno attraverso tutti i fiordi della Norvegia che, si, sono bellissimi, ma che son anche tutti un po' uguali quindi al 5° o 6° ci sono molte possibilità di perdere totalmente interesse per il paesaggio e di concentrarsi sulla strada. La Norvegia è attraversata infatti da una ridicola stradina, spesso senza nemmeno la linea di mezzeria, che percorre tutta la costa lungo i fiordi senza nemmeno un ponte per abbreviare un po' il percorso.
La cosa è curiosa considerando che la Norvegia è uno dei paesi più ricchi del mondo grazie alle incredibili risorse del proprio sottosuolo.
Per questo motivo e per la propensione alla vita modesta pare davvero che nel nord della Norvegia l'attività sia ridotta al minimo e tutti siano felici di vivere dignitosamente senza fare quasi niente, a parte pescare un po'. Il limite di velocità è 90 Km/h ma molto spesso il limite è abbassato a 70 o 60 KM/h, nei centri abitati 30, ed è scrupolosamente osservato dagli indigeni a causa dei frequenti appostamenti della polizia con gli autovelox, polizia che mi ferma più volte mostrandomi sconsolata l'autovelox con le mie spropositate velocità (anche 100km/h lol! ma va là le alte velocità sono ben altre).
Mostrandomi contrito riesco a farmi concedere una seconda, terza e quarta possibilità ed a non pagare nemmeno una volta i 186 euro di multa per "speeding".
La notte dormo in casette di legno nel mezzo alla foresta che gli abitanti del luogo chiamano hytta ed affittano per una trentina di euro. Dopo un paio di giorni arrivo ad Oslo, poi Gotheborg, Malmo e poi nuovamente la strada dell'andata. A 11 giorni, 9000km, 60 pieni dalla partenza sono a casa con qualcosa in più.
Ovviamente questo viaggio non l'ho mai intrapreso. E' tutta una fantasia, si, una fantasia dettagliata e ricamata che scrivo perchè possa essere d'ispirazione per qualcuno che non abbia le mie costrizioni. Darei un braccio per poterlo fare davvero. O un rene. Ci metto anche due o tre litri di sangue per fare peso.
Disclaimer: nonostante sia una fantasia sono state utilizzate mappe per stabilire l'ipotetico viaggio, più per altri dettagli:
- Recensioni della Hornet
- Qualche go0glata per info sui paesi citati
- Descrizioni di Isa c'è stata in viaggio. |