Passo le notti cercando di non addormentarmi al volante. E' un sogno terribile, se ci pensi, che al mattino mi fa svegliare già distrutto. "Bisogna che sabato prossimo andiamo su dai miei. Mia madre sta giù.". "Tu non mi ascolti.". "Tu dici stronzate.". "Tu non mi ascolti.". Sinceramente non saprei se fossero più surreali quei discorsi o quel ristorante cinese dove si andava spesso il sabato sera.

La religiosità e la coscienza politica di un uomo cambiano nel tempo. Sono frutto del contesto e per questo mai oggettive. La menzogna di oggi sarà la verità alla quale un giorno potremmo sacrificarci.

Conoscere questa come una verità ridimensiona ogni convinzione. Ci sono dei punti fermi, ma capita molto di rado metterli alla prova. Fu così che quel giorno mi alzai dal tavolino e cominciai a camminare senza più fermarmi. L'uomo vestito leggero ascoltava il suo interlocutore parlare dalla fessura che gli lasciava scoperte solo le labbra, il resto del corpo era avvolto in una grande coperta sudicia. S'era sistemato sulle grate di aereazione del metrò. Sarebbe rimasto inchiodato li tutta la notte, incapace di allontanarsi di un passo. Perchè se è vero che l'aria tiepida lo teneva caldo è anche vero che quella stessa aria era carica di umidità che, ove si fosse allontanato dal getto, avrebbe trasformato la coperta in un sudario di ghiaccio. Così, come quei due metri quadri di grata tenevano l'uomo in salvo dal morso di freddo di quella notte, allo stesso tempo lo rendevano prigioniero.

Così un amore è un sistema valido solo fino a che non ci si allontani da esso abbastanza da comprendere che nel momento stesso in cui ci scalda il cuore lo rende vulnerabile al congelamento. Una prigione senza sbarre in cui si entra per mettersi al riparo dall'esterno e nella quale si finisce per restare per mancanza di alternative possibili. In cui stai bene ma sei completamente vulnerabile al dolore.

L'uomo vestito leggero, però, queste cose si limitò a pensarle e non le disse. Tirò fuori una banconota che due dita afferrarono dalla fessura e ricominciò a camminare sul marciapiede cercando di ricordarsi cosa l'avesse fatto fermare e cosa si fossero detti. Se ci fosse davvero qualcuno, in quella coperta, o se si trattasse solo di una sua fantasia. Ma non si voltò indietro a controllare. La notte era fredda: non c'erano spacciatori in giro alla stazione: l'uomo vestito leggero rientrò a casa e sognò di addormentarsi al volante. Solo per accorgersi la mattina dopo che è proprio quello stato di limbo nel quale l'interlocutore era vincolato a rimanere che creava LA SUA FELICITA'.

Siamo strani noi esseri umani, vero?